Scrittore, cantastorie, commediografo ed enigmista, Croce è il padre letterario di Bertoldo, il rozzo ma arguto contadino protagonista dell’opera “Le sottilissime astuzie di Bertoldo” e maschera tipica del Carnevale storico persicetano, sfilata di carri allegorici lungo le vie del centro cittadino nelle due domeniche antecedenti la Quaresima.

Figlio di un fabbro ferraio, ha pubblicato due anni prima di morire una Descrittione della vita del Croce di trecentottantotto versi in terzine, che è l’unico documento della sua povera e stentata esistenza.
Rimasto orfano a sette anni, è accolto da uno zio paterno, che lo manda a scuola da un valentissimo pedante, il quale invece di insegnare ai ragazzi, li fa lavorare nel suo orto. Vista la scarsa utilità di quella scuola, lo zio prende il ragazzetto a lavorare con sé nella fucina […]
Trasferitosi a Bologna, continua a lavorare come fabbro, e comincia a leggere libri di poesia, finché nel nel 1575 si sposa e decide di abbandonare il mestiere di fabbro per mettersi a fare il poeta girovago e cantastorie. Girava per le strade e per le piazze della città recitando le sue composizioni accompagnandosi con il violino, e vendendo poi i testi stampati in opuscoli, fogli volanti, “ventarole” [fogli di maggior spessore così detti perché servivano, una volta letti, a farsi vento]. Scrive in questo modo una innumerevole quantità di dialoghi, canzoni, barzellette, commedie e farse, storie d’occasione in lingua e in dialetto, divenendo in breve il più famoso fra i poeti girovaghi del tempo, noto anche fra i letterati bolognesi col soprannome, che lo accompagnerà fino alla morte, di Giulio Cesare dalla Lira. Gli argomenti delle sue opere sono tratti dall’osservazione diretta del mondo popolare della città e della campagna, di cui rappresenta le miserie e gli affanni, i divertimenti e gli amori, e di cui soprattutto mette in risalto l’amara consapevolezza che gli uomini delle classi popolari hanno delle disparità sociali e il prevalere continuo nella loro vita della durezza delle condizioni economiche […]
Delle trecento e più opere del Croce la più nota e significativa è Le sottilissime astuzie di Bertoldo, seguite dalle Piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino.

(Dal dizionario degli autori italiani, Messina-Firenze, 1973, pp. 544-5)