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Weekend persicetano fra Storia e Natura

comunicato stampa

In occasione della mostra “Misfatti di confine tra ‘500 e ‘700. La lunga mano dell’Inquisizione modenese su terre bolognesi” domenica 17 novembre, il Museo del Cielo e della Terra propone “Dal cielo lunare alle erbe della salute” che si terrà al Planetario e all’Orto Botanico, in vicolo Baciadonne 1: la prima parte, dalle ore 15.30 alle 16.30, sarà dedicata ai più piccoli con l’attività “Le stelle della magia” a cura di Marco Cattelan mentre dalle ore 16.30 alle17.30, Fabio Trifirò curerà la seconda parte con un laboratorio dedicato a “Erbe e magia”.

Weekend persicetano fra Storia e Natura

il dipinto “L’incantesimo d’amore”




15/11/2013

Nell’ambito del progetto triennale “Il confine che non c’è. Bolognesi e Modenesi uniti nella terra di mezzo” e in occasione della mostra “Misfatti di confine tra ‘500 e ‘700. La lunga mano dell’Inquisizione modenese su terre bolognesi”, allestita presso la Chiesa di Sant’Apollinare, fino a domenica 12 gennaio, domenica 17 novembre, alle ore 15.30, al Planetario e all’Orto Botanico, in vicolo Baciadonne 1 si terrà “Dal cielo lunare alle erbe della salute”: dalle ore 15.30 alle16.30, è in programma “Le stelle della magia”, attività per piccoli a cura di Marco Cattelan e dalle ore 16.30 alle 17.30, “Erbe e magia”, laboratorio a cura di Fabio Trifirò.
Sabato e domenica sarà inoltre possibile visitare “Misfatti di confine tra ‘500 e ‘700. La lunga mano dell’Inquisizione modenese su terre bolognesi”, la mostra promossa da Comune e Consorzio dei Partecipanti di Persiceto e Archivio di Stato di Modena a cura di Laura Bandini, Aurelia Casagrande, Patrizia Cremonini, Carla Righi, Alberto Tampellini e allestita presso i suggestivi locali della Chiesa di Sant’Apollinare, in via Sant’Apollinare 4. Apertura fino a domenica 12 gennaio 2014 nei seguenti orari: venerdì e sabato ore 16-19; domenica e festivi ore 10-12.30 e 16-19.
All’interno della mostra sono esposti vari documenti e reperti storico-archivistici suddivisi in varie sezioni, una dedicata all’Inquisizione (“I Tribunali della Fede e delle coscienze”, “Le fasi processuali del tribunale dell’Inquisizione”, “L’inquisizione. Due tribunali: Bologna e Modena”), una dedicata alle Donne “guaritrici”, “ammaliatrici” e “malefiche” (“Le donne. Streghe o omeopate? Gli arcaici saperi femminili, tra cura e malia”) e una dedicata agli Uomini “cercatori di tesori”, “bestemmiatori” ed “eretici” (“Gli uomini. Come trovar tesori col mezzo. Come trovar tesori col mezzo del Demonio”, “Gli uomini. Eretici e sospetti”). In particolare poi vengono descritti i casi di alcune donne e alcuni uomini delle nostre terre, inquisiti per vari motivi: Ursula Papazzoni in Passerini (1607), Lucia in Scarpazzoni, “meritrice” e il Giuntarino “curatore” (1612), Santa Cortellazzi o Castellazzi, vedova Frignani, di Guisa Pepoli (1623), Lucia in Bertozzi, detta “Bartolina” o “Romagnola” originaria di Faenza, “vedova e levatrice di dubbia fama” (1636), Ginevra Gamberini in Rubini di Persiceto, “originaria di Longara, meritrice” (1603), Maria Elena in Papazzoni, “originaria di Crevalcore ma abitante a Bologna” (1607), “Caterina Accorsi in Sozzi di Palata Pepoli, “stria alla valle” (1623), Maria Maddalena Lodi di Crevalcore, “meritrice e strega” (1699-1701), Andrea Serra di Persiceto (1671), Angelo e Domenico Malaguti di Persiceto (1671), Tommaso detto il Bavellino” di Bologna 1545), Angelo Valentini di Persiceto, “oste alla Campana a Modena” (1711), Bartolomeo Tassini di Crevalcore “addetto alla repressione del contrabbando” (1634).

Lorenza Govoni
Ufficio Stampa, tel. 051.6812795

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15/11/2013 09:31