Bozza Testamento Manoscritta (Roma, 21 novembre 1960)

Testo Testamento pubblicato

Nel 1962 Alberto Bergamini stabilisce con proprio testamento, che i libri della sua biblioteca privata, le medaglie, i diplomi, i documenti legati al Giornale d’Italia vengano conservati nella Biblioteca comunale di San Giovanni in Persiceto, suo paese natale, come segno del suo perseverante affetto non molto dimostrato per essere sempre attirato lungi da lei e travolto nelle ardenti campagne in difesa dei suoi sacrosanti ideali politici. Lascia inoltre le lettere di eminenti uomini politici e di scrittori insigni, la nutrita corrispondenza scambiata scambiata in 30 e più anni con l’on. Sidney Sonnino ispiratore del Giornale d’Italia, nato sotto i suoi auspici e da lui, con il suo denaro, sostenuto […]. Egli dispone inoltre che le lettere di personaggi politici, Salandra Guiccirdini, Bertolini, San Giuliano, Arlotta, Riccio, Chimienti e di chiari scrittori come Panzacchi, d’Ancona, d’Ovidio, del Lungo, Martini (letterato non meno che uomo politico), Villari (idem), Zumbini, Molmenti, Fogazzaro, Giacosa, De Roberto, Serao (Matilde), Scarfoglio, Boito, mamiani, Capuana e Benedetto Croce che adornava il Giornale d’Italia, dei suoi lucidi scritti non meno che la sua Critica dotta e sapiente. Ricorda i propri genitori, umili, poveri ma sensati, dai quali ha appreso gli ideali della giustizia e della libertà. Dispone funerali religiosi e modesti nella tomba dei propri genitori nel Cimitero del Verano a Roma.