Piazza del Popolo

Testimone di eventi storici, scontri per il potere, tumulti, manifestazioni popolari, ma anche di scambi commerciali e, soprattutto, di tanti momenti di festa civile e religiosa, la piazza continua ancora oggi ad essere il centro della vita sociale, politica, economica, religiosa e culturale della città.
Tra il ‘500 e il ‘600, vi si poteva incontrare l’illustre scrittore e cantastorie Giulio Cesare Croce, in cerca di notizie ed ispirazione. Proprio in piazza, a partire dalla seconda metà del XVI secolo, i provvedimenti pubblici venivano declamati ad alta voce da banditori che attiravano l’attenzione dei cittadini con il suono della tromba.
Sin dalla sua costruzione la piazza ha ospitato il mercato settimanale. Ancora oggi, ogni mercoledì, tante bancarelle la riempiono e la animano. Per tradizione è il fulcro anche delle fiere di origine religiosa e agricola, la Fira di ai (fiera degli agli) a giugno e la Fiera d’autunno a settembre. È sempre in piazza del Popolo, inoltre, che ogni anno si festeggia il Carnevale storico persicetano, che ha come maschera principale il celeberrimo Bertoldo di Croce. Qui i carri allegorici eseguono lo spillo, ovvero si schiudono e si trasformano, raccontando agli spettatori le loro storie satiriche sull’attualità cittadina e nazionale.
Un altro evento che storicamente si tiene in questa piazza è il “sorteggio delle parti”, ovvero le terre amministrate dal Consorzio dei Partecipanti di Persiceto, con l’obiettivo di conservare e migliorare lo stato dei terreni agricoli. Questi appezzamenti, un tempo paludosi e bonificati a partire dal XII secolo, vengono suddivisi in quote (parti) e assegnati agli aventi diritto per discendenza dalle antiche famiglie appartenenti al Consorzio.

Su piazza del Popolo si affacciano diversi edifici pubblici e privati tra cui il palazzo comunale e la principale chiesa cittadina, la Collegiata di San Giovanni Battista. Quest’area è il cuore del cosiddetto “Borgo rotondo”, il centro storico medievale di San Giovanni, caratterizzato dal particolare impianto concentrico risalente al periodo longobardo. San Giovanni è infatti una delle poche città della pianura padana ad aver conservato per intero la conformazione rotonda del nucleo.

Con la ripavimentazione del 2004, la piazza è stata caratterizzata dal disegno di un’immensa meridiana che trova il suo gnomone nella sfera di rame posta sulla sommità della torre campanaria. Il suo tracciato, in pietra d’Istria rosata, spicca sui grigi-azzurri della pavimentazione in arenaria appenninica.

L’idea nasce da un’intuizione di Ludovico Pasquali, fondatore dell’Osservatorio locale, che ha colto nell’ombra del campanile proiettata sul pavimento della piazza la presenza di una meridiana naturale di dimensioni grandiose. Lungo la linea meridiana è stata inoltre realizzata la Stella Comacina, un simbolo usato dai costruttori di torri e chiese medievali; al suo esterno appositi settori di diverso materiale indicano le direzioni del sorgere e tramontare del sole ai Solstizi e agli Equinozi. La stella inoltre simboleggia il centro dell’antico campus medievale: da essa si dipartono, allargandosi, tanti centri concentrici che idealmente coprono l’intero tessuto urbano cittadino.