zona umida di Tivoli

L’ex allevamento ittico di Tivoli è composto da due batterie di vasche, a est e ad ovest di via Carletto. Dello stesso complesso fa parte anche una serie di vasche, in cui viene tutt’ora praticato l’allevamento del pesce rosso.
Le vasche sono in tutto quindici: appezzamenti di terreno arginati con dimensioni variabili da 0,5 a 1,7 ettari, che complessivamente hanno un’ estensione di 18 ettari (circa 22 campi da calcio).

Appositi lavori di sistemazione naturalistica hanno collegato tra loro parte delle vasche, dando origine ad aree più ampie che vanno da acqua poco profonda ad acqua profonda, un metro e più. Questo si traduce in diversità ambientale e ricchezza di habitat naturali.

L’habitat naturale prevalente è quello palustre, con presenza di aree completamente ricoperte dal canneto a cannuccia di palude, idonee alla riproduzione dell’airone rosso, del falco di palude e del tarabusino. Le basse lame d’acqua (terreni paludosi formati dal raccogliersi delle acque), mantenute con prelievi effettuati dal canale di San Giovanni, le barene fangose (dossi sabbiosi che emergono dall’acqua) e le isole favoriscono la sosta e l’alimentazione degli uccelli, in particolare, limicoli e anatre di superficie. Sempre nelle acque basse e sugli argini sono presenti aironi, cenerino e bianco maggiore, garzetta e nitticora.

I piccoli stagni ed i canali con acque poco profonde, che si formano tra i canneti, sono frequentati dagli anfibi: il rospo comune, il rospo smeraldino, le rane verdi, la raganella, il tritone crestato italiano e il tritone punteggiato. Sulle rive e sugli isolotti privi di vegetazione non è difficile avvistare la testuggine palustre europea, un rettile che sosta al sole per termoregolarsi.

Dall’estate del 2008 alcuni degli argini di Tivoli sono stati adibiti a pascolo per una coppia di asini che soggiornano tutto l’anno, estate e inverno, all’interno di uno speciale recinto. La particolarità di questo pascolo è che gli asini sono a diretto contatto con la fauna selvatica e liberi di vivere all’interno dell’ambiente naturale. Il pascolo, infatti, ha la funzione di gestire in modo naturale una parte dell’area protetta, mantenendo una zona a vegetazione sempre bassa e rinnovata. Questo richiama numerose specie di uccelli, che approfittano delle rive aperte e dei giovani germogli delle erbe pascolate e contribuisce all’alimentazione degli uccelli insettivori, attirati dagli insetti che sono abbondanti grazie alla presenza degli animali al pascolo.

Quest’area umida è gestita dal Comune di San Giovanni in Persiceto, proprietario di parte dei terreni, che si avvale della propria Società in House (Sustenia) per condurre le attività gestionali, ordinarie e straordinarie.

Foto di: Stefano Lin

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